Parto con un titolo del genere e proverò a sintetizzare questi ultimi 10 giorni di fuoco, ma è difficile rinchiudere in poche parole l’entusiasmo che non smette di scorrere nelle vene – insieme a litri di caffè, the, birra e tutti i possibili drink che si possono avere in corpo (e chi mi conosce sa che non sono un tipo che si ubriaca facilmente) dopo un sabato sera in un “all you can drink” night-club. Frenesia, lunghe giornate piene di spunti su cui riflettere e pochissimo tempo per farlo.
Dopo più di una settimana qui, devo dirvi che sinceramente mi sento più forte, più sveglio, più felice (e tante altre cose). Una delle poche cose che ho chiara nella testa – e che non è cambiata dalla partenza fino a stamattina – è che devo vivere con tutto l’entusiasmo possibile ogni giorno della mia vita. Banale, no?
In fondo non è molto differente godersi una passeggiata sotto il sole della laojie sul fiume Tamsui, oppure su lungomare Caboto a Gaeta, proprio come tre anni fa provavo la stessa emozione nel guardare l’orizzonte dalla spiaggia di Tel Aviv, sentendomi in connessione con Serapo e la mia terra.
E qui è semplicemente da paura.
Certo, ora penso quasi solo alle cose positive, alle novità – mettendo da parte i lati negativi delle differenze culturali, di cui vi parlerò più in avanti. In sostanza sto dando e ricevendo molto più di quanto mi sarei aspettato quando ho scelto di fare questo internship con l’AIESEC, una grossa organizzazione studentesca internazionale. A proposito, vi parlerò pure di che cosa esattamente sto facendo nelle mie giornate e in che cosa consiste esattamente il mio lavoro; per ora accontentatevi di dare un’occhiata alle foto e ai video che sto man mano caricando.
Ora è già tempo di scappare, a presto…
Grande Andrea! Troppo contento per te, dacci dentro.