Già due anni fa scrissi un articolo sulla tragedia permanente della “frontiera d’Europa”. Ritorno velocemente sul tema, anche se nel frattempo il mio interesse per le questioni dei diritti umani (in particolare quelli civili) e delle migrazioni è abbastanza diminuito, per fare sempre più spazio ai temi dello sviluppo e delle strategie di riduzione della povertà – cioè ora mi occupo soprattutto dell’origine del problema. Conservo e rilancio però le mie idee di sempre sull’immigrazione:
1) I movimenti migratori sono un dato di fatto e, data l’esplosione demografica (in particolare del continente africano) i prossimi decenni vedranno sempre più la conferma e l’espansione di tale fenomeno. L’Italia e l’Unione Europea devono quindi prima o poi decidersi ad affrontare la questione in modo serio. E’ un dato di fatto in questo nuovo secolo, e deve essere all’ordine del giorno nell’agenda di ogni Stato.
2) L’Italia ha bisogno di giovani. Noi siamo pochi, e ancora non accettiamo certi lavori. Anche questo è un dato di fatto su cui ragionare e agire. Gli immigrati contano già tanto nella nostra economia e conteranno sempre di più. Certo, è vero che tendenzialmente dovremmo essere capaci di attirare soprattutto “capitale umano”, ma visto che non siamo neanche capaci di tenerci quello autoctono (e fra un pò finiremo per distruggerlo), allora almeno non perdiamoci le braccia e le menti di chi ha energie e coraggio mille volte superiori a quelli di noi occidentali debosciati in decadenza.
3) Il melting pot è bello. L’Italia (quella meridionale soprattutto) è sempre stata un crocevia e, come diceva pure Caparezza, “più ci mischiamo meglio è”. Ne uscirà un Paese più maturo e più moderno, ma anche più fresco, giovane e forte dinanzi alla globalizzazione.
Si potrebbero fare tante altre considerazioni, ma queste sono le più schiette e importanti.
Anche per questo ho firmato l’appello di Melting Pot Europa per l’apertura di un canale umanitario fino all’Europa e per il diritto d’asilo europeo.
2 thoughts on “La tragedia di Lampedusa è un’occasione”