
L’immigrazione è un fatto. Essa ha caratterizzato la storia, connota il presente del nostro paese, e ancor più influirà sul suo futuro. E’ bene quindi non accontentarsi delle spiegazioni semplicistiche di chi invoca il rifiuto e i respingimenti come una soluzione a un problema che non capisce.
Il libro di Stefano Liberti è il risultato di cinque anni di viaggi guidati da un’ossessione: capire le ragioni dei cosiddetti “viaggi della disperazione”, le cause e i meccanismi alla base dell’emigrazione dall’Africa verso l’Europa, e risulta efficace nel trasmettere i risultati, spesso sorprendenti, derivanti da quest’inchiesta.
Da Agadez, attraverso Tangeri, Dirkou, Tripoli, casualmente passando per Istanbul, fino a Lampedusa. A tratti si può restare confusi dall’ordine diacronico su cui il libro è impostato, ma la curiosità del lettore è continuamente stimolata e infine soddisfatta, con vari passaggi memorabili.
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P.S.
Nel 2006 il regista Andrea Segre ne ha anche tratto un documentario.
E qualche anno dopo è uscito anche Mare Chiuso, che approfondisce questa tematica ancora meglio e in maniera più attuale.
P.P.S
Seguo Stefano Liberti sin dal 2005, quando scriveva per il Manifesto.
Negli ultimi anni ha condotto tante altre bellissime inchieste, ad esempio sui Rom in Italia. Tra i suoi libri ti consiglio anche Land Grabbing e Libia anno zero.
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