Istruzione per tutti

Nella puntata di oggi parliamo dell’investimento cruciale che ogni società deve compiere per assicurarsi un futuro, quello nel capitale umano

efa_logoLo sviluppo economico dipende dagli investimenti. I paesi crescono quando hanno strade, porti, ferrovie, fibre ottiche e reti elettriche ecc. che assicurano loro una base per sviluppare l’industria ed espandere l’economia. Le risorse stanziate in tutti questi tipi di infrastrutture sono certamente cruciali, ma la più importante forma di investimento per un paese è quella nel suo popolo, nella sua gente, e specialmente nei suoi bambini e ragazzi.

Proprio a tal proposito gli economisti parlano di capitale umano, cioè quello che aumenta la ricchezza di una nazione nella misura in cui questa accumula buone condizioni ambientali e sanitarie, professionalità tecniche ed esperienza produttiva (know-how). In tal modo la produttività della popolazione aumenta e si innesca un processo di innalzamento degli standard di vita.

Tutti questi concetti rientrano nella macro-area dello sviluppo umano, sancito come diritto fondamentale di tutti i popoli in varie convenzioni ONU. Un’idea importante a tal riguardo è quella del ciclo di vita individuale, all’interno del quale capacità, salute, istruzione e produttività in ogni fase dipendono dagli investimenti fatti nelle fasi precedenti. Da ciò poi consegue che la cattiva salute e la scarsa istruzione si trasmettono di generazione in generazione, perpetrando la trappola della povertà.

La cooperazione internazionale e i governi dei paesi in via di sviluppo hanno raggiunto un grande risultato, assicurando la riuscita del secondo Obiettivo del Millennio, cioè la garanzia di un’istruzione di base per tutti. Ciò ha senza dubbio avuto una ricaduta positiva sul terzo Obiettivo, che riguarda la parità di genere, dato che ora anche le bambine e le ragazze vedono garantito questo diritto. Tuttavia, nell’economia globale del ventunesimo secolo, l’istruzione primaria universale sicuramente non basta. Tutti i bambini necessitano almeno di un’istruzione secondaria, anche di una formazione vocazionale o terziaria orientata al lavoro. È infatti nella natura della nostra era tecnologica che i giovani di oggi debbano avere una serie di conoscenze e capacità superiori a quelle dei loro genitori. Questa è una sfida che riguarda tutti, ma in particolare tanti paesi africani e asiatici, e sarà riflessa nell’agenda delle Nazioni Unite per periodo 2015-2030.

L’investimento (o il non investimento) in capitale umano provoca conseguenze decisive nei livelli di povertà, di mobilità, e in ultima analisi, di inclusione sociale. Gli stessi USA – che restano il paese più ricco al mondo – devono ancora risolvere il problema dei costi esorbitanti dell’istruzione (specialmente quella universitaria), i quali impediscono a tanta parte della loro popolazione di migliorare la propria condizione…

Per saperne di più su questi argomenti scarica subito sul tuo kindle l’anteprima di “OLTRE GLI OBIETTIVI DEL MILLENNIO”, dove approfondisco le grandi sfide dello sviluppo sostenibile, oltre alla storia e alle novità più rilevanti nella lotta alla povertà.

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p.s.

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