Recensione di “In Asia” di Tiziano Terzani
I mille volti di un continente immenso, raccontati dall’italiano che meglio e più di ogni altro l’ha conosciuto.
Se segui questo blog saprai che amo tutto ciò che Terzani ha fatto e prodotto. “In Asia“ è l’ennesima conferma del suo talento..
Un libro uscito alla fine della sua carriera giornalistica, negli ultimi anni ’90, per raccogliere i suoi articoli più belli e significativi.
Si parte dalla impressionante ascesa economica Giappone, dove Tiziano arrivò già negli anni 60, da manager dell’Olivetti, e si passa per la grande Storia di cui fu testimone diretto: la presa di Saigon, i massacri di Pol Pot, la morte di Mao e l’inizio della “Nuova” Cina, , la lotta per la democrazia nelle Filippine, l’emersione del fondamentalismo islamico in Pakistan, l’assassinio di Rajiv Gandhi e il ritorno della peste bubbonica in India…
“Il vantaggio dell’esser giornalista rispetto all’essere, per esempio, diplomatico è che si è liberi, non solo di esprimere quel che si pensa, ma anche di cambiare datore di lavoro se quello non ci fa fare quel che si vuole”
Che tipo era Terzani?

In questo libro lo puoi conoscere indirettamente, tramite il suo lavoro, sempre “in prima linea”.
Un disperato amante dell’avventura, guidato dal bisogno di vivere e vedere con i propri occhi, in persona. Anche il posto sbagliato, nel momento più sbagliato. Cioè spesso nel pieno di una guerra.
Puoi scegliere addirittura di selezionare solo gli articoli che più solleticano l’interesse del momento. C’è tutto, ogni paese di questo continente immenso, fra culture secolari e un futuro che è già cominciato.
Ma la gemma vera di questo libro, ora ripubblicato da TEA con una nuova copertina (oggettivamente più fica rispetto alla vecchia edizione che ho io) sono le interviste.
Il prezzo del libro è ridicolo, perché anche solo i reportage dagli incontri con il Dalai Lama e Madre Teresa ne fanno un gioiello da possedere nella propria libreria.
E altre, come quella al quarantenne Giovanni Alberto Agnelli, erede Fiat morto prematuramente nel 1997, sono stupefacenti nel loro carico premonitore.
Ad esempio, già vent’anni fa, il raffinato cosmopolita, laureatosi in America in filosofia e scienze politiche, e allora capo della Piaggio, affermava:
“Il progresso dell’informatica ci permette nuove libertà (…) La nuova società permetterà di lavorare meno e avere più tempo per i rapporti umani. Saremo sempre più in grado di lavorare da casa e quindi di stare di più con la famiglia, evitando le ore in macchina e in ufficio”
Se anche una sola volta nella tua vita hai pensato ad un viaggio in Asia, qui avrai a tua disposizione alcuni dei più bei ritratti dei suoi mille volti, firmati dalla voce più autorevole che l’Europa e l’Occidente abbiano mai conosciuto.
Il “rivoluzionario spirituale”, pronto a discutere con dittatori e terroristi spietati, faccia a faccia, per tirare fuori la verità e farla conoscere a noi in questa parte comoda del mondo.
Non c’è posto che sia stato sviscerato e rappresentato nella sua nuda anima: Laos, Vietnam, Cambogia, Birmania, Corea del Nord (e del Sud), Tibet, Nepal, Pakistan, India (ultimo paese dove ha vissuto e dove è voluto tornare in fin di vita), Siberia, Filippine, Thailandia, Sri Lanka, e più di tutti Cina e Giappone.

E si finisce ad Orsigna, il rifugio di pace nelle colline toscane dove Terzani concluse la sua esistenza terrena (come ben rappresentato anche nel film “La fine è il mio inizio” con Elio Germano e Bruno Ganz.
La tua Asia
Ti invito veramente a leggere un estratto gratuito di “In Asia” su Amazon.
Poi su questo blog trovi sempre anche gli altri articoli e le più belle citazioni dei libri di Terzani, oppure la mia esperienza personale in Asia.
P.S.
E se anche tu hai letto questo libro o hai visitato in prima persona l’Asia, puoi condividere qui la tua storia.
Raccontala sotto nei commenti 😉
4 thoughts on “L’Asia perduta negli occhi di Terzani, suo più profondo conoscitore”