Lettera sulla Fabbrica dei Ricordi

“Le metafore sono come finestre spalancate per concedere al sole di entrare, all’aria di circolare e alle persone di guardare chi c’è fuori, facendo intravedere cosa c’è dentro”

Caro Ian Giovanni Soscara,

il tuo libro è uno dei pochi che non ho preso perché consigliato da qualcuno, ma perché cercavo specificamente antologie di metafore e similitudini, per arricchire il mio bagaglio di figure retoriche e il mio storytelling.
 
Hai mantenuto la promessa, e sei riuscito a farmi riflettere e motivarmi anche per cose che esulano dal lavoro.
 
Ho pensato al dolore, alla malattia, alle difficoltà della vita in coppia, a quello che può succedere quando si hanno dei figli.
 
Molto diretto, anche se non leggero come pensavo.
 
Hai confermato il valore che dò da tanti anni alla solitudine.
 
Mi hai dato nuovi strumenti, freschi, perché frutto del tuo lavoro di psicoterapeuta, al di fuori dell’orto che coltivo più spesso, quello del marketing.
“ognuno di noi può essere un libro importante con tante storie incredibili da raccontare”


Metafore da portare con sé

Prossima alla mia personale filosofia è l’idea del multiverso, in cui l’uomo è in ogni momento artefice del proprio destino.

Non ci sono vere regole, non c’è nulla di programmato e ben distribuito per noi e per gli altri. Niente di veramente ingiusto o scorretto:

“Sta a noi scegliere quanto rimanere in collera per il tempo non concesso o gioire di quello vissuto.”

Ed è curiosa invece la riflessione sulla nostra natura sociale, che ho sempre un po’ messo in dubbio. Siamo forse tutti delle nuvole, come ci definisci tu?

Ogni nube come ogni essere umano è portata ad annettersi e associarsi liberamente con i propri simili per tracciare il cielo e solcare la terra edificando quelle costellazioni di cristalli naturali che noi terrestri chiamiamo famiglie.

Chi altro è pronto a leggersi dentro? 

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