Lettera sulla Meditazione


Caro Brian
grazie della tua guida.
Sto imparando, e soprattutto ne sto giovando.
Il tuo è un bell’insegnamento di questa pratica che mi ha capovolto l’andamento delle ultime due giornate:
ero stressato, sopraffatto da scadenze e cattive abitudini, ma questo stranamente mi è servito.
Perché a un certo punto mi sono fermato, e fatto quello che dovevo fare.
E la mattina seguente – nonostante la stanchezza e la levataccia – ho detto la mia con entusiasmo ed energia a una riunione importante, e ho poi continuato a creare e produrre come se fossi in uno stato di grazia.
In tutta onestà, sento che il tempo che ho dedicato a pensare alla meditazione è più di quello che ho passato effettivamente a meditare.
Ma non importa.
Perché quando ci ripenso – e sono grato alle persone come te che che stanno educando l’Occidente a queste pratiche, mi sento immediatamente meglio.
Brian Weiss, psichiatra e scrittore

E’ un esercizio talmente semplice e naturale, che appena pronunci una parola, come “rilàssati” l’intera fisiologia cambia istantaneamente, come se all’improvviso si creasse un fascio di luce attorno e sopra di te, e ti puoi osservare dall’alto, avvolto dalla testa ai piedi.

E sorridi, perché tutt’a un tratto ti rendi conto di quanto sia ridicola la folle corsa quotidiana, gli affanni, le aspettative, i desideri, i conti…
…tutto sembra svanire all’improvviso, o almeno si rimpicciolisce.
Se hai il coraggio di restarci, in questo stato di rilassamento e pace, anche se sei in mezzo a tanta gente e hai (si suppone) tante cose da fare, ti puoi immergere ancora di più e provare sensazioni sempre più meravigliose.
E’ un’esperienza così potente e così fantastica, nella sua semplicità, che ti viene voglia di lasciare tutto.
E a me, che ho la fortuna di aver intrapreso un percorso di benessere autentico insieme ad altre persone, in cui il cervello e il corpo si purificano…
…e ti riprendi un po’ alla volta il tempo che devi a te stesso senza dover annebbiare i sensi,
mi sembra come il tronco di un enorme albero, che io tasto e provo ad abbracciare sempre, da solo, ma che poi quando arrivano gli altri possiamo circondare, sentendone l’energia in maniera veramente completa e armonica. 
Non è un semplice interesse.
E’ qualcosa da praticare, respirare, e poi diffondere. 
Perché l’impatto che ha sulla vita di tutti i giorni, sulle scelte, sulle relazioni, è semplicemente straordinario.
Nessuno deve rinunciare alla sua vita, al suo lavoro, per dedicarsi solo alla ricerca interiore.
Ma tutti devono riconquistare questa dimensione di libertà, perché non la devi a nessuno – se non (un po’) a chi ti ha ricordato che ce l’hai.
Una libertà che non dipende dalla ricchezza – perché non ci sono scuse, ricco o povero, è qualcosa che ti appartiene e hai sempre a tua portata.
Basta che chiudi gli occhi.
Una libertà che non dipende dalle persone, ma che ti aiuta a stare meglio.
E io posso testimoniarlo: starai meglio sia da solo che con le persone.
L’aspetto magico, quello che oramai ricerco ad ogni sessione, è una forma di regressione come quelle che tu insegni da tanti anni.
Quando improvvisamente, in un secondo, sei di nuovo un bambino.
Non hai pensieri angoscianti, né paure, né complicazioni.
E’ un percorso stupendo, come solo la libertà può essere, e mi rendo conto che la cerco da sempre, questa sensazione.
Ho anche pagato, con il mio denaro e con il mio tempo, per scoprire che qualcuno può fare viaggi così in profondo e così oltre la realtà quotidiana, senza prendere droghe né alterare chimicamente i propri sensi.
E caspita, sono stati tempo e soldi ben spesi!
Qualcosa ha risuonato in me. 
 
E sì, sono stato fortunato, perché ho incontrato grandi maestri.
Tutti possono e devono trovare un Maestro.
Non è qualcuno che devi idolatrare.
E’ il suo essere un mezzo, un tramite, verso questo viaggio stupendo, che ne fa una persona da seguire – perché lui ha già percorso gran parte del lungo della crescita e della riscoperta di sé, e può mostrarti gli errori da evitare, i bivi in cui dovrai compiere una scelta, e quali sono le cose essenziali da mettere nello zaino per vivere una vita più consapevole.
Non è una saggezza solo orientale.
Il mondo “globalizzato” in cui esiste la democrazia delle informazioni e in cui merci e conoscenze sono a disposizione di tutti, ha fatto sì che per la mia generazione e per le prossime la meditazione sia una scelta facile, che non richiede lunghi viaggi in aereo.
Richiede solo il coraggio di ascoltarsi, di leggersi, di tastare i propri sentimenti, acquisendone la consapevolezza.
Anche l’aspetto esteriore ne trae beneficio, per quanto insignificante possa essere.
A volte mi pongo la domanda: sono solo un certo TIPO di persone quelle che vogliono intraprendere un tale percorso?
Probabilmente sì, come chi viene ai seminari di Nei qi gong e Tai ji quan.
Sono persone che si sono guardate allo specchio e hanno avuto il coraggio di accettare una grande verità:
non puoi stare autenticamente bene, se non decidi di meditare, lavorando giorno dopo giorno fino a capirti e accettarti, ad essere in armonia con il tutto.
Per decidersi e motivarsi, basta chiedersi come ho fatto io, dopo aver provato per un po’:

Quante spese inutili sto evitando, perché mi curo con queste discipline?

Quanto meglio vivo ogni giornata, senza bisogno di chiedere aiuto a curatori di alcun tipo?

La meditazione dà dei vantaggi molto pratici.
Mi ha permesso di andare in TV e cavarmela niente male, come se fossi stato una persona esperta nel parlare davanti a uno schermo, anche se in realtà per buona parte della mia vita sono stato un taciturno, ultra-timido, preda del nervosismo dalla mattina alla sera.
Questa, assieme all’amore per Paola e alla sua presenza, è forse la cosa più bella che ho ricevuto dalla vita.
Ed è per questo che ci credo, che continuo a praticare, che mi prendo il tempo per meditare, che ricerco nuove forme e con la curiosità di un bambino assaporo i tuoi insegnamenti e quelli di altre persone che potrò incontrare sulla strada.
Ho visto cosa si prova, e non torno indietro.
Ci credo perché ho visto anche tante altre persone che provano le stesse sensazioni, curano gli stessi dolori e le stesse insoddisfazioni, che grazie al coraggio che hanno avuto, stanno proseguendo il cammino in salute e con entusiasmo.
Ci credo più di quanto credo nell’intrattenimento di un film, del basket, e di tante altre fantastiche cose che pure voglio nelle mie giornate.
Ci credo perché un poco alla volta ho rinforzato il muscolo del distacco e del sorriso, che ora mi permette spesso e volentieri di superare la negatività che sembra ammorbare la maggior parte delle persone.
Ora…
… se riprendessi questa lettera, e invece di parlare velocemente come faccio quando mi rivolgo ad altre persone di corsa e indaffarate, la leggessi mooooolto lentamente, come tu pronunci i versi dello “specchio del tempo“, potrei – anche solo così – eccitarmi e quasi piangere per la felicità e la bellezza di quello che ho potuto avere.
Torno a prima dell’adolescenza, torno all’innocenza che vedo negli occhi delle mie nipoti, di Chiara e di Maria.
Ma con la consapevolezza di un vecchio saggio come Battiato, o Terzani.
E’ bellissimo.
E non finirà mai.
Lo vivo adesso.
L’ho vissuto prima.
Lo vivrò per sempre. 

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